Altare Sacro
Nel territorio della Nurra, a pochi Km da Sassari e Porto Torres sorge un tempio pre-nuragico unico nel suo genere nell’area del Mediterraneo, è Monte d’Accoddi, un sorta di Altare sacro a forma di piramide a gradoni, molto simile alle ziggurat della Mesopotamia, un’incredibile testimonianza di una civiltà di più di 5 mila anni fa.
Datazione
Il Tempio si eleva al centro di quello che era un villaggio pre-nuragico risalente al 4.500 a.C. circa. Si pensa che l’altare sacro sia probabilmente stato costruito intorno al 3.500-2.700 a.C dalla civiltà di Ozieri per celebrare la divinità della Dea Madre o della Luna.

Indescrivibile è l’emozione che si prova vedendo questo miracolo dell’architettura antica, un altare che occupa un’area di 37 x 30 metri circa, per non parlare della sensazione da brivido che si prova arrivando in cima e guardando la campagna circostante e ciò che resta del villaggio, i menhir, l’altare sacrificale, un’idea di ciò che poteva osservare il sacerdote del tempio durante l’esecuzione dei riti esoterici per le divinità venerate.

Dea Madre
A differenza che nelle ziggurat della Mesopotamia, costruite per il culto del Dio Sole, si pensa che Monte d’Accoddi sia stato costruito per la divinità femminile, Luna o Dea Madre, in quanto dai reperti archeologici ritrovati nell’area, si evince che la civilità di Ozieri venerava una divinità femminile.
Altare sacrificale
L’area sacra comprende anche un altare sacrificale, un menhir e due pietre a forma sferica. L’altare sacrificale è costituito da un lastrone di pietra di circa 8 tonnellate per una superficie di circa 3 x 3 metri, con colatoio e fori passanti da cui probabilmente scorreva il sangue delle vittime animali sacrificate durante i riti propiziatori.

Menhir
Il menhir posto di fianco alla rampa per accedere al tempio è un lastrone di pietra bianca di 4,5 metri di altezza quasi a controllare il tempio con la sua imponenza e probabilmente collegato al dio Toro venerato dai pastori.

Dea Terra
Dietro al Tempio invece è presente un altro menhir di pietra rossa con incisa una figura femminile a testimonianza del culto della Dea Madre (Terra) venerata dai contadini.

Omphalos
Infine le due sfere di pietra “omphalos” presenti davanti al tempio sembrerebbero essere state create a simboleggiare la divinità maschile, la sfera più piccola e la divinità femminile, quella più grande.

Ombelico del mondo
Secondo altre teorie la sfera più grande rappresenterebbe una sorta di “ombelico” del mondo. Quale che sia stata la funzione di questo omphalos è impressionante pensare come possano avere scolpito a sfera una pietra di tali dimensioni.

La leggenda
Secondo una leggenda questo tempio venne fatto costruire da un principe sacerdote che veniva dalla Mesopotamia, di nome Uruk e che lo fece erigere in onore di una divinità femminile in osservanza del culto della Luna.
Secondo alcuni appassionati di astronomia infine questo straordinario altare pre-nuragico riprodurrebbe la simmetria della Croce del Sud di 5000 anni fa.
Leggende e supposizioni a parte questo meraviglioso tempio potrebbe essere stato costruito da una civiltà autoctona in quanto le ziggurat sono presenti in culture e periodi anche molto distanti tra di loro, ma una cosa è certa, Monte d’Accoddi merita di essere “scoperto” da chi ha voglia di sognare e di conoscere la storia degli antichi.
Paola Gentili
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