Sicilia in 5 giorni, Piazza Armerina, vol. 2

Alla scoperta di Piazza Armerina

Dopo la succulenta colazione con gli arancini della famosa Pasticceria Prestipino, lasciamo Casasicula e ci rechiamo in aeroporto dove ci aspetta l’auto di Locauto, che avevamo prenotato con Rentalcars da casa: una carinissima e nuova Lancia Ypsilon a benzina, che ci condurrà alla scoperta della Sicilia sud orientale.

Come arrivare a Piazza Armerina

Una volta sbrigate le pratiche per il noleggio, ci incamminiamo verso l’autostrada A19 in direzione Agira.

L’autostrada in questo tratto è gratuita e poco trafficata, anche se il manto stradale non è proprio nelle migliori condizioni e quindi è sempre bene prestare attenzione alla guida.

Percorrendo la strada ci lasciamo incantare dal verde del paesaggio boschivo e collinare circostante dove il verde domina sovrano.

Usciamo dalla A19 all’altezza di Dittaino e prendiamo le strade statali e provinciali SP75, SS192, SP4 per prendere infine la SS117 bis uscendo a Piazza Armerina.

Piazza Armerina

Arriviamo a Piazza Armerina e parcheggiamo vicino all’ingresso del centro storico della città che è Patrimonio dell’Umanità Unesco, ma diamo soltanto una breve occhiata alla zona perché siamo proiettati verso la Villa Romana del Casale, anche questa Patrimonio dell’Umanità Unesco e di infinito valore storico e artistico.

Piazza Armerina, centro storico

http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/126

Con l’aiuto del navigatore arriviamo a destinazione ma essendo vicina oramai l’ora del pranzo decidiamo di fermarci a mangiare e dedicare il pomeriggio alla visita culturale.

Dove pranzare

Parcheggiamo l’auto nel parcheggio dell’Agriturismo Trinacria dove avevamo prenotato per le 12.30, e da dove volendo si potrebbe raggiungere la Villa scendendo a piedi lungo la strada per 250 metri.

https://www.agritrinacria.it/homepage.htm

Agriturismo Trinacria

Essendo un po’ in anticipo sull’ora della prenotazione dediciamo di farci prima un aperitivo con una bella e buona spremuta d’arancia con una spruzzata di limone, che ci viene servita dalla simpatica proprietaria al piano superiore del locale, per poi scendere al piano sotto dove si trova la zona ristorante.

Agriturismo Trinacria

Il locale è molto accogliente e ristrutturato di recente, reca dei mosaici alle pareti per rimanere in tema con la Villa Romana. È possibile scegliere il menù fisso che comprende un primo, un secondo con contorno e l’acqua, oppure ordinare alla carta.

Agriturismo Trinacria interno
Agriturismo Trinacria saletta

La cucina è genuina e gustosa e i piatti sono preparati al momento.

Pasta alla Norma
Pasta con le sarde

Prendiamo un fantastico antipasto siciliano, una pasta con le sarde e una Norma, un petto di pollo alla griglia con insalata, una salsiccia e l’acqua e ci rilassiamo al caldo di un camino nell’attesa che ci raggiunga una coppia di amici di Nicolosi (CT) che desiderano vederci e visitare la Villa Romana del Casale.

Arrivati i nostri amici prendiamo un caffè tutti insieme e ci incamminiamo con l’auto verso il parcheggio della villa, perché la giornata è nuvolosa e fredda e preferiamo avere l’auto vicina alla fine della visita.

Villa Romana del Casale

Lasciamo l’auto al parcheggio a pagamento della villa e ci dirigiamo verso l’entrata dove si trova anche la biglietteria.

La Villa è aperta tutti i giorni, anche i festivi, e nel periodo da ottobre a marzo l’ultimo ingresso è alle 16.00, anche se rimane aperta per i visitatori che sono dentro fino alle 17.00. La prima domenica di ogni mese l’ingresso è libero, mentre sono previste anche aperture serali il venerdì, il sabato e la domenica nei mesi di luglio ed agosto, con ultimo ingresso fino alle 23. Il costo del biglietto intero è di 10 euro.

Facciamo i biglietti e cominciano la nostra visita.

Storia e mito

La villa è una stupenda dimora di rappresentanza risalente al periodo tardoantico del IV secolo d.C. È costruita su 3 livelli per un’estensione di 3.500 metri quadrati e suddivisa in 40 ambienti quasi tutti pavimentati con magnifici mosaici policromi. Su chi fosse il proprietario della villa ci sono diverse ipotesi: c’è chi dice fosse l’imperatore Massimiano e chi invece sostiene fosse di un aristocratico romano che ricopriva qualche carica pubblica importante.

Terme romane

Procedendo per il sentiero che porta all’ingresso della Villa, sulla sinistra veniamo subito rapiti dalla stupefacente struttura delle Terme, dove ci soffermiamo subito ad ammirare i Praefurnia, dove si scaldava l’acqua per l’impianto. Attirati dalla curiosità percorriamo gli ambienti delle Terme in senso contrario al percorso indicato dalle guide e ci imbattiamo prima nel Calidarium dove si intuisce come veniva creato il riscaldamento e capiamo che il riscaldamento a pavimento non è affatto un’invenzione moderna: il calore negli ambienti veniva diffuso con acqua calda che passava sotto i pavimenti sopraelevati per mezzo di pilastri di sostegno.

Praefurnia
Calidarium

Successivamente ci imbattiamo nel Tepidarium e nel Frigidarium, collegati tra di loro da un disimpegno. Il Frigidarium è una zona a pianta ottagonale con pavimentazioni che riportano mosaici raffiguranti scene marine nel vano centrale e scene di bagno nelle nicchie.

Frigidarium

Dopo esserci ripresi dallo spettacolo proseguiamo il percorso secondo le indicazioni delle guide e quindi riprendiamo la strada di accesso all’ingresso principale, dove sulla destra è possibile vedere una grande latrina collettiva a esedra, per poi entrare nel cortile poligonale dove è possibile vedere ciò che rimane dell’antico Ingresso Monumentale, raffigurato così come doveva presentarsi all’epoca in un pannello posto a lato delle colonne con capitelli ionici.

Latrina collettiva per gli ospiti
Ingresso Monumentale
Riproduzione Ingresso Monumentale
Cortile Porticato
Riproduzione cortile porticato

Entriamo nel vestibolo, salendo su una scala di legno che ci consente di ammirare i vari ambienti da un percorso sopraelevato, per evitare che i preziosissimi mosaici vengano danneggiati e dove sono ancora parzialmente visibili delle rappresentazioni di personaggi che danno il benvenuto agli ospiti.

Proseguendo il percorso dal vestibolo, prima di vedere il Peristilio vediamo un piccolo vano, che altro non è che una bellissima edicola absidata e quindi arriviamo al Peristilio rettangolare con le sue colonne marmoree corinzie sormontate da capitelli ricamati, dove restiamo abbagliati dai mosaici a medaglione con teste di animali.

Edicola absidata
Peristilio
Medaglioni con teste di animali

Camminando lungo il perimetro del Peristilio possiamo ammirare una serie di stanze con mosaici a disegno geometrico e la Sala della Piccola Caccia.

Stanza di servizio
Sala della Piccola Caccia

Proseguiamo il nostro giro e ci imbattiamo nell’incredibile e magnifico Ambulacro della Grande Caccia, un corridoio aperto che fungeva da vestibolo alla Basilica e come disimpegno alle stanze più interne.

Il pavimento di questo lungo corridoio è un unico infinito mosaico che rappresenta un safari africano, dalla cattura degli animali, al loro trasporto sulle navi fino alla loro destinazione finale, perfettamente conservato. Nell’esedra di sinistra è rappresentata l’Arabia in quella di destra l’Armenia.

Ambulacro della Grande Caccia, esedra africana
Ambulacro della Grande Caccia, esedra armena

Tra le stanze nell’ala sud orientale del Peristilio ci imbattiamo nella Diaeta di Orfeo, nelle stanze della palestra, dove in una delle quali sono rappresentate delle fanciulle in un costume da bagno simile al bikini che si allenano.

Diaeta di Orfeo

Proseguiamo poi per il cortile ellittico che conduce al Triclinium, una grande sala da pranzo in cui compaiono raffigurate le fatiche di Ercole.

Uscendo e proseguendo il percorso si intravede l’acquedotto ed una latrina con motivi vegetali.

Entriamo poi negli appartamenti privati sulla sinistra della Basilica, dove in un vestibolo è raffigurato Ulisse con Polifemo ed in un cubicolo una scena erotica.

Infine la Basilica, conserva tracce dell’originale pavimentazione a intarsio marmoreo policromo, anche in questo caso alcuni pannelli mostrano l’aspetto che doveva avere all’epoca.

Basilica
Basilica riproduzione

La nostra visita termina, e finisce con un bel caffè fumante all’Agritusirmo Trinacria prima di salutare gli amici.

Dove pernottare

La giornata oramai è finita e ci rechiamo all’Hotel al Ritrovo, sulla statale SS117bis e quindi comodo per gli spostamenti.

Hotel Al Ritrovo

La struttura di recente costruzione e dotata di ogni comfort, è assolutamente da consigliare, sia per la pulizia, che per la disponibilità e la gentilezza del personale. Dotata di ascensore, dispone di camere ampie con aria condizionata, bagno con doccia idromassaggio e radio, set di cortesia, asciugacapelli, televisione e frigobar. La colazione viene servita in reception e la proprietaria è disponibile ad accontentare qualsiasi esigenza, anche preparando torte e dolci per intolleranze alimentari.

https://www.hotelalritrovo.com/

Hotel al Ritrovo camera
Hotel al Ritrovo bagno

Ristorante al Ritrovo

Nello stesso complesso ma in una costruzione a parte è presente anche il Ristorante Pizzeria al Ritrovo, consigliato sia per la cucina ben curata che per la posizione vicinissima all’Hotel.

E’ possibile ordinare alla carta piatti di terra o mare, insalatone e pizze preparati al momento con ingredienti freschi. Il proprietario è molto cordiale e spesso a fine pasto offre un caffè o un amaro ai clienti.

Panelle
Insalata contadina
Tagliata di vitello con porcini freschi, rucola e scaglie di Parmigiano
Antipasto di mare

Dopo una rigenerante cena ci rechiamo a riposarci in Hotel, in vista di una nuova avventura che domani ci porterà ad Agrigento.

Paola Gentili