Situata a Nichelino, frazione di Stupinigi (TO), e a soli 10 Km dal centro storico di Torino, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è una meravigliosa residenza dei Savoia adibita a palazzina di caccia e per le feste, eretta tra il 1729 ed il 1733 su progetto dell’architetto Filippo Juvarra, oggi è proprietà della Fondazione dell’Ordine Mauriziano e dal 1997 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ed è adibita a museo.
Tanti i nomi di casa Savoia legati a questa splendida costruzione. Vittorio Amedeo II fu l’artefice della trasformazione della struttura tramite l’investitura del grande architetto Filippo Juvarra che venne incaricato di rendere sontuoso il complesso preesistente.
Nel corso degli anni lavorarono al progetto anche altri architetti quali Bo, Prunotto, Alfieri, Bertola e Birago dei Borgaro.
L’elenco degli ospiti è molto lungo, Carlo Emanuele III, Vittorio Amedeo III, Maria Teresa di Savoia, che si sposò proprio qui come anche Vittorio Emanuele II 69 anni più tardi, l’imperatore Giuseppe II, Ferdinando I di Borbone, Napoleone Bonaparte, Paolina Bonaparte e la Regina Margherita solo per citare i nomi più celebri.
Avvicinandosi alla Palazzina di Stupinigi si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una piccola Versailles, in effetti lo splendore e l’armonia di questa magnifica residenza sabauda, circondata da un enorme parco secolare, rievocano proprio uno stile reale ben distinguibile.
Purtroppo il parco non è visitabile, ma anche da fuori è possibile farsi un’idea della sua estensione.
La visita, inizia da un salone in cui è presente una impressionante statua di un cervo in bronzo, rame e foglia d’oro del 1766, che una volta svettava sulla sommità della cupola centrale della palazzina e oggi viene conservato nel museo per motivi di tutela. Emblema della caccia e motivo decorativo molto utilizzato negli affreschi che decorano le stanze è stato rimpiazzato da una copia del 1992 sulla cupola della palazzina.
La visita prosegue in due sale che mostrano i ritratti dei bambini reali, nelle diverse epoche, come si può notare è curioso che anche i figli maschi da piccoli venissero vestiti con degli abiti femminili.
Si prosegue poi per l’Anti biblioteca e per la Biblioteca dove è possibile ammirare dei trofei venatori in bronzo, per congiungersi poi tramite la Galleria di Levante alle stanze riccamente decorate.
La prima azzurra e straordinariamente bella è la Sala degli Scudieri, dove la bellezza delle pareti si confonde con quella del soffitto affrescato.
Ma lo stupore vi coglierà e non saprete più dove posare lo sguardo nel salone centrale, un tripudio di colori , immagini e motivi decorativi, unico e indescrivibile.
La splendida volta affrescata sapientemente da Giuseppe e Domenico Valeriani non poteva che avere come tema il “Trionfo di Diana”. La dea della caccia vi terrà con il naso all’insù per ammirarne i virtuosismi cromatici.
Lasciamo spazio quindi alle immagini, che sanno parlare al cuore più delle parole.
La visita prosegue poi per l’appartamento della Regina,
per l’appartamento del Re,
l’atrio dei Duchi di Cablese,
il Salotto,
la camera da letto,
la Sala delle Prospettive,
i Gabinetti cinesi,
la Sala Esagonale,
la Sala da Pranzo,
il Salotto degli Specchi dove il soffitto “a specchio” sembra far scorgere il cielo,
finendo con il Gabinetto di Paolina Borghese, la Sala da Gioco, alcuni anditi di passaggio e quello del Guardarobe.
Non bisogna dimenticare il progetto di restauro del complesso, finanziato dalla Fondazione CRT, socio fondatore della Fondazione Palazzina Mauriziana di Stupinigi, che ha permesso di restituirne i fasti e lo splendore dell’epoca.
Ed ora non resta che prepararsi per entrare a corte e godere della festosa e colorata atmosfera che si respira in questo spettacolare gioiello dell’architettura piemontese, che si trova a soli 10 chilometri dal centro storico di Torino.
Per informazioni potete consultare il sito ufficiale dell’Ordine Mauriziano
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Buona visita!
Paola Gentili e Max Luciani
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