Halloween, una festa anche “italiana”?

La festa denominata Halloween, che ricorre la notte del 31 Ottobre da secoli in diversi Paesi, ha origini non del tutto chiare, pur essendo attribuita ad una ricorrenza di origine celtica, nata in Irlanda, chiamata “Samhain”, in corrispondenza del capodanno celtico, che segnava il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno, oltre al ritorno sulla terra degli spiriti dei defunti .

Alcuni studiosi tuttavia collegano le origini di Halloween alla festa romana dedicata alla dea delle sementi e della frutta Pomona, o alla festa, sempre di origine romana Parentalia, dedicata ai defunti della famiglia.

Nell’840 la Chiesa cattolica istituì ufficialmente la festa di Ognissanti per il 1º novembre sovrapponendo la nuova festività cristiana a quella pagana; più tardi, venne istituito anche il Giorno dei Morti, il 2 novembre.

L’origine della parola Halloween in effetti significa tradotto “Vigilia di tutti i santi”, da qui si capisce che le due feste sono strettamente collegate.

In Italia molte sono le tradizioni locali ben più antiche di Halloween che sono all’origine di questa festa e che ancora oggi in alcune regioni vengono festeggiate, tanto che si potrebbe addirittura ipotizzare che gli italiani emigrati in America furono portatori di simili usanze.

Partendo da nord a sud, in Valle d’Aosta e Piemonte, la notte del 31 Ottobre si prepara una tavola imbandita per far cenare i defunti e poi ci si reca al cimitero per lasciarli mangiare tranquillamente e per far si che possano prevedere l’avvenire dei propri congiunti.

In Friuli Venezia Giulia invece si festeggia ancora il capodanno celtico, la Fiesta dalis Muars. Le zucche vengono scavate ed illuminate, quindi poste davanti alla porta di casa per attirare la benevolenza degli spiriti. In questa regione si ritiene infatti che durante la notte del 31 ottobre i morti possano uscire dalle tombe ed andare nelle chiese isolate, chi dovesse entrare in una chiesta durante una visita dei morti morirebbe al sorgere dell’alba.

Spostandoci verso il centro Italia, a Massa Carrara si festeggiava il bèn d’i morti, un modo per ricordare i propri defunti con gesti di carità, i parenti dei morti erano tenuti a dare del cibo o un bicchiere di vino ai poveri.

A Castelpoggi di Carrara invece ancora oggi vengono offerti pranzi aperti a tutti, mentre ai bambini vengono donate collane di castagne bollite e mele.

Sempre restando al centro Italia, in Abruzzo le Cocce de morte, ossia le zucche, vengono portate in giro dai ragazzi come personificazione dei defunti e quando questi suonano alle porte il padrone di casa offre loro dolci, spiccioli e frutta secca.

In provincia di Foggia, a Orsare di Puglia, invece di Halloween si festeggia la notte dei Fucacoste e Cocce Priatorie (falò e teste del purgatorio). Le cocce sono le zucche che vengono intagliate a forma di croce e dentro le quali vengono messe dei lumini accesi.

Questa festa sembra risalire addirittura all’anno mille, quindi è ben più antica di Halloween, e ricorreva nella notte tra l’1 e il 2 novembre.

Le cocce venivano lasciate davanti alle case per scacciare le anime dei dannati dal banchetto serale, a cui potevano accedere solo le anime pure.

A mezzanotte aveva luogo la questua: uomini incappucciati e vestiti di nero, con in mano una lanterna per scaldarsi, giravano in processione bussando a tutte le porte, chiedendo gli avanzi del banchetto che veniva ridistribuito ai poveri. La processione venne chiamata dei Fucacoste in ragione di questi uomini che camminavano con le lanterne accese in mano per scaldarsi, tanto che Fucacoste significa “con accanto il fuoco”.

In Calabria, a Serra S. Bruno, in provincia di Vibo Valentia, i ragazzi intagliano le zucche a forma di teschio e la notte del 31 Ottobre si aggirano per le strade chiedendo “me lo pagate il teschio”?

In Sicilia per la festa dei morti ai bambini che sono stati bravi i parenti defunti doneranno il cannistro, un cesto pieno di dolci e giocattoli. Tra i dolci tipici di questo periodo ci sono le ossa dei morti.

Infine in Sardegna la sera del 31 Ottobre si festeggia Is Animeddas al sud e Su Mortu Mortu al nord, mangiando pastasciutta e lasciandone una porzione per Maria punta buru, lo spirito di una vecchia defunta che se non trova da sfamarsi uccide chi incontra con il suo uncino per mangiargli la pasta.

Visto gli innumerevoli esempi di tradizioni legate al culto dei defunti, è impossibile stabilire con esattezza le origini di Halloween, di sicuro sono molto antiche e radicate in numerosi popoli, pertanto a nostro parere chi volesse approfondire l’argomento avrebbe davvero di che non annoiarsi.

Paola Gentili