Passo dello Stelvio e Lago di Resia in Megane R.S. – di Angelo Faretta

Sono le 7:30, suona la sveglia intonando la canzone di Katy Perry, “California Gurls” che facciamo suonare per intero visto che stiamo ancora dormendo profondamente, stanchi dalla settimana intensa di lavoro.

Dopo una colazione veloce e leggera partiamo e dai tornanti in discesa da Brentonico, notiamo che il traffico è intenso sull’Auto Brennero.

Decidiamo di percorrere tutta la statale da Trento a Bolzano. Saremo accompagnati tutti il viaggio dai motociclisti.

Lì prendiamo la “MeBo”, la superstrada Merano-Bolzano.

Arriviamo a Merano verso le 11:30.

Qui facciamo rifornimento di benzina e ci godiamo una breve pausa in riva al torrente Passirio, gustandoci dell’ottimo strudel preso al panificio-pasticceria FUX Via Portici, 215, 39012 Merano BZ.

Merano è una meta turistica molto visitata tutto l’anno e non è solo famosa per le sue terme, ma è anche il centro principale di tutto il territorio circostante chiamata Burgraviato. Merano si trova a fondovalle e ne precede altre quattro: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d’Adige e la Val d’Ultimo e dista da Bolzano solo una trentina di Km.

Impostiamo il navigatore che ci indica la strada più comoda e ripartiamo verso il Passo dello Stelvio, bisogna seguire i cartelli marroni, che indicano la meta turistica “Passo dello Stelvio”.

La strada a salire si fa sempre più stretta e trafficata di ciclisti e motociclisti, sembra di essere in tangenziale nell’ora di punta! Facciamo oltre 50 tornanti tutti numerati in ordine decrescente. La pendenza è molto elevata, soprattutto negli ultimi 30 tornanti.

Con la RS saliamo molto agevolmente grazie ai suoi 280cv e 390Nm di coppia! L’olio motore si scalda abbastanza ma non in maniera esagerata, io invece ho sudato sette camicie per evitare i frontali curvando nei numerosi e stretti tornanti!

Il passo dello Stelvio è rimasto negli anni meta ambita di tutti gli amanti delle due e quattro ruote. Ha visto disputare anche alcune tappe del giro d’Italia e la sua cima è stata intitolata a Fausto Coppi.

È famoso perché con i suoi 2760 m sul livello del mare è il valico carrabile più alto d’Italia e secondo d’Europa.

Durante la dominazione austriaca nel XIV secolo, l’imperatore Francesco II d’Asburgo ordinò la costruzione di una strada che collegasse Milano direttamente con la Val Venosta, passando dalla provincia di Sondrio. La messa in opera fu affidata all’ingegnere Carlo Donegani, a cui è dedicata una statua proprio al passo.

Finita la costruzione della strada vennero edificati tre forti nei pressi del passo: il Gomagoi, il Kleinboden e il  Weisser Knott.

Essendo sul confine Italo-Austriaco, il passo vide feroci scontri durante la prima guerra mondiale tra Italia ed Austria fino a che il 4 novembre 1918  non vinse l’Italia che si guadagnò entrambi i versanti.

Nel 1928 durante la realizzazione della strada statale 38 dello Stelvio, il passo venne allargato e asfaltato.

Il Passo dello Stelvio è aperto al traffico da fine maggio a metà ottobre. Si può sciare tutto l’anno e viene utilizzato da molti atleti professionisti per gli allenamenti. Nei restanti mesi dell’anno ci si arriva a bordo dei gatti delle nevi. Ci sono alberghi e ristoranti.

Noi decidiamo di pranzare al sacco, ammiriamo il bellissimo paesaggio.

Ci sono 19° ed è sorprendente vedere lastre di ghiaccio in piena estate!

Prima di ripartire ci gustiamo una bella fetta di torta Sacher e un caffè presi al bar.

Ripartiamo alla volta del lago di Resia, passando per la Svizzera, la strada è altrettanto tortuosa ma poco trafficata. Tuttavia un paio di motociclisti quasi mi entrano nel cofano.

Dalla Svizzera fino al lago di Resia la strada diventa poco impegnativa.

Il lago di Resia (Reschensee) è stato inaugurato nella fine dell’agosto del 1949, è un lago artificiale voluto per generare energia elettrica. La sua costruzione fu molto osteggiata dalle popolazioni locali, che non volevano abbandonare le loro case. Ora è il lago più grande della provincia di Bolzano ed è meta di molti turisti.

Quello che resta del paese è il campanile della chiesa che emerge dal lago.

Devo dire che nel vederlo sono rimasto piacevolmente stupito e chissà se sotto il lago il paese è ancora integro…

Dopo una breve passeggiata e un gelatino artigianale gustato in riva al lago decidiamo che è arrivato il momento di rientrare a Brentonico.

Ci dirigiamo verso Silandro e poi verso Merano, riprendiamo la “MeBo” e a Bolzano anche a causa del forte nubifragio, decidiamo di prendere l’A13.

Percorriamo l’autostrada in poco meno di un’ora e il costo è contenuto.

Dal casello di Bolzano Sud al quello di Rovereto Sud sono 6,40€.

Salendo percorriamo i tornanti della strada statale del monte Baldo fino a Brentonico. Sono quasi le 20 ma c’è ancora luce. 

Personalmente salire con la RS mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione, consiglio a chiunque e con qualsiasi mezzo, bici, moto o auto, di andare al Passo dello Stelvio ed al lago di Resia almeno una volta nella vita, non ve ne pentirete!

Io e Ale vi consigliamo di andare con la macchina ad inizio giugno o a fine settembre, in modo da evitare il forte traffico.

Buon Viaggio!!! Alla prossima!!!

Angelo Faretta